Islanda, arriva la prima zanzara: trovata Culiseta annulata
Si riteneva che l’Islanda fosse tra i pochi luoghi dove le zanzare non osavano stabilirsi. Un’oasi fredda, libera dal loro ronzio. Ma ora non più.
Il 21 ottobre, l’Istituto di Scienze Naturali islandese ha confermato il primo avvistamento ufficiale di zanzare in natura, all’aperto: tre esemplari di Culiseta annulata, una specie largamente distribuita in Europa. A individuarli è stato il naturalista Björn Hjaltason, che li ha trovati in una fattoria di Kjósarhreppur, poco fuori Reykjavik — curiosamente attratti da una corda imbevuta di vino rosso.
Una notizia che ha fatto subito il giro del mondo: l’Islanda, insieme all’Antartide, era tra le poche terre considerate “immuni”.
Un ospite annunciato: perché la Culiseta annulata è arrivata in Islanda
Non si tratta di un evento inatteso. Da anni, gli scienziati avvertivano che il cambiamento climatico avrebbe potuto spalancare le porte dell’isola a nuove specie.
Le paludi, gli stagni e i laghi islandesi rappresentano infatti habitat ideali per la riproduzione di questi insetti, che prosperano in ambienti umidi e temperati.
Si ritiene che la causa principale sia il riscaldamento globale. L’Islanda si sta scaldando quattro volte più velocemente rispetto al resto dell’emisfero settentrionale. Le primavere sempre più miti e le estati più lunghe creano le condizioni sufficienti per alcune specie di zanzara, un tempo impossibili da immaginare a queste latitudini.
Ma non è solo il clima a favorirne la diffusione. Anche la crescita del turismo internazionale ha un ruolo cruciale. Aerei, navi da crociera e altri mezzi di trasporto diventano inconsapevoli vettori. Già nel 1981, un episodio isolato aveva visto la presenza di zanzare all’interno di un aeroporto islandese, arrivate da un volo proveniente dalla Groenlandia. Oggi, però, la differenza è che gli esemplari si stanno stabilendo all’aperto..
Zanzare: clima che cambia, specie che migrano
L’arrivo della zanzara in Islanda non è solo una curiosità biologica: è un campanello d’allarme globale.
Con la diffusione delle zanzare malattie un tempo confinate ai tropici ora rischiano di raggiungere nuove latitudini
Ma le conseguenze del cambiamento climatico vanno ben oltre: alterano gli equilibri ecologici, mettono in pericolo le specie autoctone, e moltiplicano i fenomeni estremi come siccità, alluvioni e ondate di calore.
Contrastare questi effetti richiede una sorveglianza integrata e continua, che unisca ricerca scientifica, enti pubblici e cittadini.
La prevenzione passa anche dall’informazione e dalla collaborazione: conoscere per agire, monitorare per proteggere.
Perché la comparsa di una zanzara, in fondo, non è solo una notizia di cronaca naturale. È un segnale del tempo in cui viviamo — e un promemoria urgente di quanto il nostro pianeta sia interconnesso.
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