Arbovirus e la loro diffusione accelerata: l’OMS lancia l’allerta
Arbovirus come dengue, Zika, chikungunya e febbre gialla sono al centro di una nuova allerta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo l’OMS, oltre 5,6 miliardi di persone nel mondo sono ora a rischio a causa della crescente diffusione dei vettori favorita da fattori come il cambiamento climatico, l’urbanizzazione selvaggia e la mobilità globale.
Il rischio coinvolge anche aree prima considerate sicure. Le zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus, principali vettori, si stanno adattando a nuovi ambienti e latitudini. La zecca Hyalomma – portatrice della febbre emorragica Crimea-Congo – è sotto stretta osservazione e rilevata sempre più frequentemente in Europa, Italia compresa.
L’OMS ha classificato questa situazione come “minaccia crescente” anche per i sistemi sanitari dei paesi a clima temperato come l’Italia.
Nuove linee guida cliniche per arbovirus: istruzioni per medici e ospedali
Di fronte alla crescente diffusione degli arbovirus, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso nuove raccomandazioni rivolte anche a medici e ospedali. L’obiettivo è evitare diagnosi errate e trattamenti inutili o addirittura dannosi.
La cura di queste infezioni dipende dalla gravità dei sintomi. Nei casi lievi, il consiglio è semplice: riposo, idratazione, paracetamolo o altri farmaci contro la febbre, evitando antinfiammatori come l’ibuprofene o il cortisone. Questi ultimi, secondo l’OMS, potrebbero peggiorare la situazione se usati nel momento sbagliato.
Quando invece compaiono segnali più seri – come vomito persistente, dolori forti, difficoltà respiratorie o sanguinamenti – può essere necessario il ricovero. In questi casi si interviene con monitoraggio medico, fluidi per via endovenosa e assistenza più intensiva.
Italia: casi in aumento e sorveglianza attiva
Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, tra gennaio e metà luglio 2025 in Italia si sono registrati:
- 83 casi di dengue (82 importati e 1 autoctono)
- 51 casi di chikungunya (50 importati e 1 autoctono)
Si conferma il rischio di trasmissione autoctona in Italia, data la presenza diffusa di Zanzara Tigre sul territorio nazionale.
Le autorità sanitarie regionali hanno attivato piani di sorveglianza entomologica e sanitaria in ottemperanza al Piano Nazionale Arbovirosi emanato dal Ministero della Salute. Le strategie comprendono:
- Monitoraggio delle aree a rischio con trappole per zanzare e sorveglianza dei potenziali punti di ingresso (es. porti e aeroporti) per intercettare precocemente Aedes aegypti
- Sorveglianza clinica e veterinaria con l’adozione di specifici protocolli di prevenzione e cura
- Interventi di disinfestazione mirata in presenza di casi di dengue, chikungunya e Zika
- Comunicazione sanitaria rivolta alla popolazione per l’eliminazione dei ristagni d’acqua, l’uso di larvicidi e la protezione personale dalle punture
L’Italia si allinea così agli obiettivi della Global Arbovirus Initiative dell’OMS, che promuove una risposta coordinata a livello internazionale basata su prevenzione, preparazione, protocolli terapeutici e sorveglianza.
fonte: RaiNews.it, ECDC, OMS, ISS
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