Aedes albopictus: come gestire la Zanzara Tigre?
Aedes albopictus, comunemente conosciuta con il nome di Zanzara Tigre, è un insetto appartenente alla famiglia Culicidae, che sfrutta i trasporti commerciali per diffondersi nel mondo.
Giunta in Albania alla fine degli anni 70, Aedes albopictus si è poi diffusa ovunque, fino ad arrivare in Italia – a Genova – nel 1990, in un carico di copertoni usati provenienti dagli Stati Uniti.
Dotata di un’enorme capacità di dispersione, la Zanzara Tigre rappresenta un pericoloso vettore di virus agenti di malattie come Dengue, Chikungunya e Zika.
Il Centro Agricoltura Ambiente, in collaborazione con altri enti di ricerca ha messo a punto una strategia di lotta all’Aedes albopictus che permette di contenere la zanzara, entro livelli non nocivi per la popolazione.
Aedes albopictus e l’applicazione della tecnologia del Maschio Sterile
Malgrado le limitazioni anti-Covid, il Centro Agricoltura Ambiente non si ferma nella lunga battaglia contro le zanzare.
In particolare il controllo di Aedes albopictus è decisamente difficile e richiede l’adozione di procedure operative mirate e organizzate.
A questo proposito, il CAA “G.Nicoli” si impegna affinché il metodo del Maschio Sterile diventi una misura concreta adottabile dai Comuni.
A partire dal 2020 il nuovo modulo sperimentale per l’allevamento massale dei maschi di Aedes albopictus da sottoporre a sterilizzazione è entrato finalmente in produzione.
La tecnica del Maschio Sterile raccontata da Romeo Bellini
La tecnica del Maschio Sterile è una misura apparentemente complicata per chi non è esperto del settore ma assolutamente comprensibile se esposta da una personalità competente.
Romeo Bellini, entomologo e responsabile del settore Entomologia e Zoologia Sanitarie del Centro Agricoltura Ambiente, è l’esperto più adatto a raccontare la lotta contro l’Aedes albopictus.
«E’ una strada pragmatica e forse poco poetica rispetto all’immagine della lotta biologica classica » confessa Bellini «dove l’insetto buono attacca e uccide il cattivo. In questo caso il ruolo del buono è impersonato dal maschio sterile, che però non sa di esserlo e spinto dall’istinto sessuale, cerca la femmina per fecondarla.
Tuttavia, il maschio sterile non sa che quando ci sarà riuscito non contribuirà a propagare i propri geni, anzi lui, cavallo di Troia, sarà artefice della sterilità della malcapitata femmina con cui ha copulato, contribuendo così alla rovina della propria stirpe.
E la povera femmina che lo avrà scelto perché le sembrava il più aitante tra tanti altri maschi ronzanti nei paraggi per poter dare degno padre alla sua prole, deporrà uova senza speranza che originino nuove larve » .
Sfruttare l’amore per fare la guerra: il modo più nobile per combattere l’Aedes albopictus
Paradossalmente, i ricercatori del Centro Agricoltura Ambiente, sfruttano quindi l’amore per fare la guerra:
« D’altronde, forse per salvarmi la coscienza, mi dico: i guai se li è andati a cercare lei, la Zanzara Tigre, veicolando malattie e rendendoci insopportabile stare all’aperto nei pomeriggi estivi » conclude Bellini « se ci avesse lasciato in pace, come del resto fa la gran parte delle 3500 specie di zanzare conosciute alla scienza, a noi non sarebbe venuto in mente di fare tutto quello che abbiamo dovuto fare dai tempi dei tempi per proteggerci » .
La lotta genetica contro l’Aedes albopictus è, infine, un tipo di lotta meno diretta di quella con rilascio di organismi antagonisti che vanno a colpire l’insetto bersaglio in modo selettivo.
I ricercatori del Centro Agricoltura Ambiente sfruttano la forza dell’istinto sessuale del maschio sterile rivoltandolo contro la nostra nemica zanzara.
Romeo Bellini, entomologo e responsabile del settore Entomologia e Zoologia Sanitarie del Centro Agricoltura Ambiente.
Passi avanti nell’applicazione della tecnologia del Maschio Sterile
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