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La Zanzara Giapponese arriva in Emilia-Romagna

Si chiama Aedes japonicus ma sta diventando nota come Zanzara Giapponese. Originaria dll’Est asiatico, questa zanzara preferisce climi freddi e ambienti umidi, anche in zone montane. In Europa è finora stata rilevata in Austria, Belgio, Francia, Germania, nei Paesi Bassi, Svizzera e Slovenia.

La prima segnalazione nel nostro paese risale al 2015 quando venne individuata in provincia di Udine, vicino al confine austriaco. Dal 2018 il suo areale si è ampliato coinvolgendo il Veneto, poi la Lombardia e la Liguria. Oggi la sua presenza è confermata anche in Emilia- Romagna: a maggio 2025 è stata individuata nel Comune di Farini, in provincia di Piacenza. La notizia ha allertato gli enti preposti al controllo delle zanzare: il Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli” (CAA) e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER) hanno già avviato monitoraggi nei territori circostanti.

Come la Zanzara Tigre questa zanzara si sposta in modo passivo sfruttando il commercio mondiale di pneumatici usati e piante ornamentali. Una volta compiuto il viaggio transcontinentale sfrutta il traffico veicolare per compiere tragitti brevi. In pratica può bastare un semplice viaggio in auto per trasportarla da un Comune allaltro, il che rende difficile il controllo e accelera la sua diffusione.

Cosa sono le zanzare invasive?

Le zanzare invasive (IMS – Invasive Mosquito Species) sono specie di Culicidi non originarie del territorio in cui si insediano. A differenza delle specie autoctone, hanno la capacità di colonizzare nuovi ambienti in modo rapido, alterando lequilibrio degli ecosistemi. Le cause principali della loro diffusione? La globalizzazione, gli scambi commerciali, il turismo e — sempre più spesso — il cambiamento climatico.

La Zanzara Giapponese non fa eccezione. Colpisce in particolare per la sua resistenza: le sue uova sopravvivono al freddo e possono essere deposte in raccolte dacqua di volume ridotto, da una cavità rocciosa ombreggiata a un contenitore dimenticato allaperto (es. pneumatici, vasche, bidoni, ecc.). Questo le consente di sopravvivere in luoghi dove normalmente altre zanzare non trovano habitat favorevoli, come le zone collinari e montane.

A livello morfologico, è molto simile ad altre due specie invasive già note in Italia: la Zanzara Tigre (Aedes albopictus) e la Zanzara Coreana (Aedes koreicus).
Gli adulti di Ae. japonicus sono relativamente grandi e presentano un motivo a contrasto chiaro e scuro, dovuto alla presenza di scaglie bianche su uno sfondo nero, visibili sulle zampe e in altre parti del corpo.

Dal punto di vista sanitario, i rischi al momento sono considerati moderati, ma da non sottovalutare: la Zanzara Giapponese può infatti veicolare arbovirus come West Nile ed Encefalite Giapponese (dimostrato in campo), Dengue e Chikungunya (dimostrato solo in laboratorio).

Prevenzione e monitoraggio: le misure messe in campo contro la Zanzara Giapponese

Per contenere la diffusione della Zanzara Giapponese, la prevenzione gioca un ruolo chiave. Le autorità sanitarie regionali stanno mettendo a punto un piano di monitoraggio del territorio per mappare lestensione della Zanzara Giapponese e capire meglio il grado di nocività della zanzara.

Come per le altre zanzare invasive, lattenzione si concentra sui principali potenziali punti di accesso alla regione, da cui linsetto potrebbe introdursi:

  • Porto di Ravenna
  • Aeroporto di Bologna
  • Interporti di Bologna e Parma
  • Terminal intermodale e polo logistico di Piacenza

Oltre al monitoraggio, lIZSLER si occuperà dellanalisi delle uova raccolte con ovitrappole installate in tutto il territorio emiliano-romagnolo. Lobiettivo? Escludere (o confermare) la presenza della Zanzara Giapponese in altre aree della regione.

La collaborazione tra enti pubblici, ricercatori e cittadini sarà fondamentale per gestire al meglio questa nuova specie. Evitare ristagni dacqua, segnalare la presenza di zanzare anomale e informarsi sulle specie invasive sono gesti semplici, ma essenziali per proteggere lambiente e la salute di tutti.

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