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Gli elateridi, insetti terricoli gestibili su molte colture

Gli elateridi del genere Agriotes sono coleotteri fitofagi molto diffusi. Le larve di questi insetti vivono nel terreno e possono provocare gravi danni sulla patata. Danni che, negli ultimi anni, si sono aggravati proprio grazie ai mutamenti climatici e alla mancanza di strumenti di lotta veramente efficaci applicabili sulla coltura. In presenza di forti infestazioni, gli elateridi danneggiano anche le giovani piantine di barbabietola, mais, girasole, pomodoro, cipolla, cocomero e melone.

Fino a tempi recenti, erano scarse le informazioni disponibili sulla biologia e sulla distribuzione degli elateridi. Ciò ha favorito, su molte colture, un impiego eccessivo di insetticidi geodisinfestanti. Questo anche nei casi di scarso rischio di danneggiamento.

Negli ultimi anni, sono stati impostati programmi di ricerca comuni in diverse regioni italiane. Lo scopo era quello di predisporre piani di lotta più mirati, attraverso una migliore conoscenza delle dinamiche degli elateridi e delle relative tecniche di monitoraggio.

Elateridi e nuove tecniche di difesa: il progetto “Bitbio”

elateridi

Il progetto “Bitbio”, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, si è posto l’obiettivo di mettere a punto strumenti di difesa a basso impatto ambientale per la barbabietola da zucchero in agricoltura biologica e integrata.

Oltre al Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli”, sono stati coinvolti nel progetto la Società Cooperativa Coprob e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna. Entrambi affiancati da FederBio Servizi, società specializzata nella fornitura di servizi in Agricoltura Biologica e Sostenibile, dalla Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra e da Centoform, in qualità di Ente di Formazione.

Per il secondo anno consecutivo, il gruppo operativo è stato impegnato nello sviluppo di tecniche di difesa e gestione agronomica. Il tutto basato su un approccio agroecologico in grado di razionalizzare l’uso dei prodotti fitosanitari.

Il progetto ha consentito di trasferire al mondo agricolo un modello di best practices caratterizzato da tecniche a basso impatto ambientale. La struttura si è dimostrata utilizzabile in primis in agricoltura biologica, ma è risultata estendibile anche all’agricoltura integrata e applicabile da tutti gli agricoltori.

Le tecniche sviluppate per la barbabietola biologica hanno aperto la strada a produzioni più sostenibili attorno alle quali inserire, in ambito biologico, altre colture in rotazione come cereali e proteoleaginose.

I risultati conseguiti

I risultati ottenuti nei due anni di attività di campo hanno portato allo sviluppo e alla validazione di nuove tecniche di difesa.

In particolare, nel settore difesa dai fitofagi, Bitbio ha sviluppato strumenti per la protezione dagli attacchi dei principali insetti che infestano la barbabietola.

Per quanto riguarda la lotta agli elateridi è stato messo a punto un sistema integrato di valutazione del rischio applicabile a livello aziendale. Questo modello, in prospettiva, potrà essere affiancato da un fondo mutualistico in grado di risarcire gli agricoltori colpiti dai danni provocati da questi insetti terricoli nelle prime fasi di sviluppo delle piantine.

La messa a punto di nuove pratiche di monitoraggio e di difesa degli insetti dannosi nel rispetto di quelli utili, permetteranno di rispondere alle crescenti richieste da parte dei consumatori di produzioni sempre più sicure e rispettose dell’ambiente.

Roberto Ferrari
Ph.D in Entomologia
C.A.A. “Giorgio Nicoli” S.r.l.

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