West Nile: l’Emilia-Romagna intensifica la prevenzione
A partire da luglio la Regione Emilia-Romagna ha deciso di potenziare le misure preventive contro il virus West Nile, a causa di un aumento della circolazione virale e delle notifiche di casi umani della malattia in alcune aree.
Il virus, trasmesso principalmente dalle zanzare Culex pipiens, non rappresenta un rischio grave per la maggior parte della popolazione, ma in alcuni casi può causare sintomi influenzali e, in rari casi, dare origine a complicazioni più serie.
Grazie a un sistema di sorveglianza ben strutturato e attivo dal 2008, la Regione ha messo in atto interventi mirati per contenere la diffusione e proteggere i soggetti più vulnerabili. Le province interessate da queste nuove misure includono tutte le aree di pianura ed in particolare Bologna, Modena e Reggio Emilia, ovvero i territori dove la circolazione del virus è rilevata più intensa (vedi ultimo bollettino IZS).
Oltre alla richiesta ai Comuni di mantenere alto il livello di impegno al contrasto delle infestazioni privilegiando i trattamenti larvicidi, le autorità sanitarie locali hanno deciso di intensificare gli interventi di disinfestazione, soprattutto nelle aree verdi dei luoghi sensibili come ospedali e strutture socioassistenziali, dove le persone più fragili potrebbero essere maggiormente esposte alle complicazioni causate dal virus.
Prevenzione e coinvolgimento attivo dei cittadini
Fino alla fine di settembre, nei Comuni interessati, verranno effettuati trattamenti disinfestanti settimanali per ridurre la presenza di zanzare nelle aree verdi attorno a ospedali, case di riposo, strutture socioassistenziali e centri sociali. Esenti sono le scuole dell’infanzia, gli asili nido e le aree gioco, poiché le zanzare del genere Culex sono attive principalmente nelle ore crepuscolari e notturne, riducendo così il rischio per i più piccoli
Inoltre, in occasione di eventi pubblici serali che prevedono grandi assembramenti all’aperto, sono previste disinfestazioni preventive per ridurre ulteriormente il rischio di contatto con le zanzare potenzialmente infette.
Oltre agli interventi pubblici, la Regione Emilia-Romagna invita i cittadini a fare la loro parte. Gli esperti raccomandano di seguire alcune semplici misure per limitare la proliferazione delle zanzare nei giardini e nei cortili. Nello specifico: l’utilizzo di larvicidi laddove l’acqua stagnante permette la riproduzione delle zanzare, come nei tombini, e la cura degli spazi esterni, per eliminare e impedire il crearsi di potenziali focolai larvali occasionali.
Le amministrazioni comunali stanno già intensificando la comunicazione per sensibilizzare la popolazione sui comportamenti corretti da adottare.
Parallelamente agli interventi sul campo, la Regione ha infatti lanciato una campagna informativa intitolata “Spuntiamola”, che utilizza video, volantini multilingue e post sui social, per sensibilizzare i cittadini su come proteggersi dalle punture di zanzara e ridurre il rischio di infezioni.
West Nile: il sistema di sorveglianza entomologica della Regione Emilia-Romagna
La Regione Emilia-Romagna può contare su un solido sistema di sorveglianza entomologica, sanitaria e veterinaria, che monitora costantemente la presenza del virus West Nile e di altri virus trasmessi da zanzare, come Usutu, Dengue e Chikungunya.
Un elemento chiave della strategia di prevenzione è la stretta collaborazione tra le istituzioni sanitarie e i Comuni, tutti coinvolti in un approccio integrato che mira a proteggere sia la salute pubblica sia l’ambiente. Questo sistema rientra nella più ampia iniziativa “One Health“, che riconosce l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale.
Il rafforzamento delle misure preventive non deve creare allarme, quanto piuttosto essere percepito come un segnale dell’efficienza del sistema di prevenzione regionale. La sorveglianza continua e gli interventi mirati garantiscono che la situazione sia sempre sotto controllo, proteggendo al meglio la popolazione senza creare disagi.
La collaborazione tra le istituzioni e i cittadini gioca un ruolo fondamentale nella gestione di queste sfide sanitarie, assicurando una convivenza più consapevole.
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