La parola dell’esperto: l’inefficacia dei droni insetto
I droni insetto sono piccolissimi droni ispirati alla morfologia e al comportamento degli insetti, progettati con l’obiettivo di sostituirli artificialmente e svolgere una serie di compiti specifici.
Nella rubrica La parola dell’esperto abbiamo parlato insieme al professor Sgolastra del loro impiego in agricoltura come rimpiazzo degli insetti impollinatori. Come per California e Cina infatti (vedi puntata precedente) sono sempre di più i territori che, dopo aver disistimato il pericolo, si trovano oggi a fronteggiare il problema tutt’altro che irrilevante del calo degli insetti pronubi.
Tuttavia, la tecnologia che si sta cercando di sviluppare e che identifica nei droni insetto una potenziale soluzione ai problemi correlati ai processi di impollinazione non sta rispondendo in modo adeguato.
Come sostenuto dal professor Sgolastra (e da molti altri suoi colleghi) oltre all’attuale inefficacia dei droni insetto, sono numerosissime le potenziali difficoltà da associare a un loro eventuale impiego più consistente.
Prima tra tutte quella relativa al coinvolgimento economico: chi dovrebbe sostenere i costi di impollinazione di tutte le piante selvatiche esistenti?
Gli insetti impollinatori non sostengono infatti “solo” il settore alimentare ma provvedono al mantenimento del processo di impollinazione delle piante selvatiche e conseguentemente della biodiversità complessiva nel nostro pianeta.
Parliamo di questo e dell’altrettanto inefficace processo di auto impollinazione in un nuovo episodio de “La parola dell’esperto“.
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