Allergie crociate: quando il corpo confonde cibo e polline
Nel mondo circa 1,5 miliardi di persone soffre di allergie o altri disturbi da ipersensibilità.
Il mutamento delle condizioni di vita, le diverse abitudini nutrizionali e gli influssi dell’ambiente sembrano essere i complici più gettonati di questo dato.
E se vi dicessimo che il 70% delle persone allergiche ai pollini o agli acari sviluppa allergie crociate agli alimenti?
Allergie crociate: cosa sono?
Le allergie crociate sono – il più delle volte – reazioni allergiche scatenate dall’interazione del polline con alimenti di origine vegetale.
In realtà fra i due elementi che provocano la reazione sembra non esistere un nesso apparente: alla loro base c’è semplicemente una risposta immunitaria nei confronti di proteine simili.
Tra le reazioni crociate più comuni c’è quella che si scatena durante il periodo di diffusione i aria del polline di betulla e l’ingestione di mela o nocciole.
Chi è allergico alle graminacee invece, può sviluppare reazioni crociate semplicemente mangiando cocomero, melone, limone, arance, pomodoro e arachidi.
A causare queste reazioni è il sistema immunitario che confonde le proteine di sostanze normalmente innocue con quelle della sostanza alla quale si è allergici anche se di origine diversa, come per il polline e un frutto.
Come prevenirle?
Prevenire è sempre meglio che curare.
Il modo più efficace per non incappare in questa spiacevole esperienza è infatti informarsi su quali possano essere gli alimenti potenzialmente scatenanti ed evitarli nel periodo in cui il polline a cui si è allergici è maggiormente presente nell’ambiente.
Inoltre è consigliato ridurre il consumo di latticini nella stagione delle allergie: alcuni cibi infatti, addensano – più di altri – il muco prodotto dal corpo!
Per tanto tempo l’impatto delle allergie è stato minimizzato, banalizzandolo a semplice raffreddore.
Fortunatamente oggi si è finalmente capito che ridurre al minimo l’effetto delle sostanze allergizzanti è fondamentale per poter vivere meglio!
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