L’impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi del CAA
Con l’obiettivo di favorire la transizione verso un’economia circolare, il Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli” ha individuato nella zona di Portomaggiore un punto ottimale per la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi per trasformarli in fertilizzanti utili all’agricoltura.
I suoli agrari si stanno infatti impoverendo di sostanza organica: per cercare di risolvere (almeno in parte) questo problema è necessario individuare dei fertilizzanti organici alternativi al letame come il Correttivo Calcico Magnesiaco, prodotto dall’impianto in questione.
L’area da riqualificare copre una superficie di circa 14.300 metri quadrati e comprende tre fabbricati: un edificio rurale composto da una casa colonica e un fienile, una stalla e una tettoia per il ricovero delle macchine agricole.
Le operazioni di recupero prevedono il restauro della casa colonica e l’eliminazione delle strutture senza valore storico per lasciare posto a nuovi fabbricati in armonia con l’edilizia precedente e circostante.
L’impianto di Portomaggiore avrà un impatto minimo sull’ambiente e non modificherà il paesaggio attuale.
L’impianto fanghi di depurazione di Portomaggiore favorisce l’economia circolare
L’impianto di fanghi che produrrà il Correttivo Calcico Magnesiaco sarà realizzato presso la corte denominata “Fienil Nuovo”, in località Portoverrara, tra le province di Ferrara, Bologna e Ravenna, in un contesto agreste a quasi due chilometri di distanza dal nucleo abitato più vicino, per permettere di servire agevolmente gli agricoltori delle campagne dei dintorni.
Per ridurre inoltre al minimo il disturbo ai residenti, il Centro Agricoltura Ambiente ha ritenuto opportuno limitare il transito dei mezzi a via Bonacciola e alla porzione di via Portoni Bandissolo che conduce all’impianto, allargando la carreggiata in due punti per consentire l’incrocio dei veicoli e adeguando l’intersezione di via Bonacciola con via Rangona per agevolare le manovre di svolta dei mezzi pesanti, con l’intero tratto viario che verrà dotato di pavimentazione in asfalto.
L’impianto di produzione tratterà principalmente fanghi biologici provenienti da depuratori di acque reflue urbane e fanghi biologici provenienti da depuratori asserviti a industrie agroalimentari.
L’impianto di Portomaggiore potrà lavorare circa 60.000 tonnellate di fanghi all’anno, con una produzione di fertilizzante organico pari a 78.000 tonnellate annue, idonee a soddisfare le necessità agronomiche di 2.000-2.500 ettari di campo.
Ecco il progetto completo.
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