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La cimice asiatica in ER: il CAA protagonista della lotta biologica

Halyomorpha halys, conosciuta anche come cimice asiatica o cimice marmorata, è un insetto fitofago appartenente alla famiglia dei Pentatomidae. È originario di Cina, Giappone e Taiwan ed è stato introdotto accidentalmente dapprima negli Stati Uniti e in seguito, a partire dal 2012, anche in Italia.

Nel biennio 2020-2021, il Centro Agricoltura Ambiente ha contribuito all’attività di contrasto alla cimice asiatica in Emilia-Romagna. I laboratori della struttura hanno infatti provveduto all’allevamento di uno dei suoi nemici naturali più efficaci: la vespa samurai. Le femmine fecondate di questo parassitoide sono state consegnate al Servizio fitosanitario regionale e al Consorzio fitosanitario di Modena, i quali si sono occupati della loro immissione negli agroecosistemi dell’Emilia-Romagna.

Sempre nell’ambito del programma di contrasto alla cimice asiatica, nell’anno 2020 il Centro Agricoltura Ambiente ha partecipato come unità operativa a due progetti finanziati dalla Regione Emilia Romagna all’interno del programma di sviluppo rurale 2014-2020 e del Bando relativo ai “Gruppi operativi del PEI per la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura”.

Controllo biologico della cimice asiatica

Il primo progetto ha per titolo “Indagini operative per l’implementazione del controllo biologico dell’Invasiva Halyomorpha halys in Emilia-Romagna”. L’attività svolta dal Centro Agricoltura Ambiente insieme ad altri partner ha previsto indagini agroecosistemiche all’interno di siti individuati nelle province di Bologna e Ferrara. La preferenza è ricaduta su infrastrutture ecologiche situate in prossimità di frutteti soggetti all’attacco di cimice asiatica.

Ai fini delle indagini, sono stati scelti siti in parte situati in corrispondenza dei punti di lancio del parassitoide. Questo per permettere un confronto con gli altri siti dove non erano stati effettuati rilasci nelle vicinanze. In ogni sito d’indagine sono state raccolte le ovature di Pentatomidi presenti sulla vegetazione.

Nel 2021 i tecnici del Centro Agricoltura Ambiente hanno svolto rilievi in 33 siti, 11 dei quali scelti tra quelli dove sono stati effettuati i lanci nel 2020, e 10 dove sono stati eseguiti i lanci sia nel 2020 che nel 2021. Le ovature rinvenute, isolate, sono state conservate in una cella climatica in modo da agevolare lo sfarfallamento dei parassitoidi eventualmente contenuti.

Gli esiti

I risultati conseguiti stanno contribuendo all’individuazione delle caratteristiche agroecologiche che favoriscono la diffusione dei parassitoidi della cimice asiatica. Stanno anche favorendo l’acquisizione di conoscenze sulla biologia dei parassitoidi alloctoni nei nostri ambienti.

I primi dati sono particolarmente incoraggianti per quanto riguarda la capacità di diffusione ed efficacia di parassitizzazione della vespa samurai e dei parassitoidi naturali. Tra le ovature di cimice asiatica raccolte e controllate dall’intero gruppo di lavoro nel 2020, l’8,1% era parassitizzato anche solo parzialmente da parte della vespa samurai. Considerando anche i parassitoidi naturali, il livello di parassitizzazione complessivo delle ovature raccolte ha raggiunto il 38,7%. Infine, è stata confermata l’innocuità della vespa samurai nei confronti di altri insetti, in quanto specie diverse dalla cimice asiatica non sono risultate parassitizzate.

Gestione della cimice asiatica

Il secondo progetto al quale ha partecipato il Centro Agricoltura Ambiente prende il nome di “Gestione della cimice asiatica con l’ausilio di un’innovativa tecnica di Attract and Kill su scala territoriale in Emilia-Romagna”. L’ambito di applicazione è quello frutticolo. I risultati attesi sono l’individuazione dei siti in cui è preferibile applicare questa tecnica di lotta, la definizione dei timing di applicazione e la verifica della selettività del metodo nei confronti degli organismi utili.

Il ruolo del Centro di Saggio

Per conto di FederBio Servizi, il Centro Agricoltura Ambiente ha partecipato col suo Centro di saggio all’esecuzione di prove di difesa biologica nei confronti della cimice asiatica su coltura di pero. Anche in questo caso, le prove rientrano in un progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna all’interno del programma di sviluppo rurale 2014-2020. Nel 2021, primo anno d’indagine, è stata valutata l’efficacia di differenti prodotti compresi fra insetticidi di origine naturale, funghi e batteri entomopatogeni. I dati ottenuti sono attualmente in corso di elaborazione, con la collaborazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

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