Zanzara comune e Diflubenzuron: cosa rivela il DNA?
Che gli insetticidi utilizzati nella difesa fitosanitaria in agricoltura determinino, prima o poi, la selezione di popolazioni resistenti negli insetti bersaglio è un fatto noto da molto tempo.
Ma che questi stessi insetticidi possano agire anche su specie non fitofaghe, come le zanzare, è cosa certamente meno nota.
Si tratta di un fenomeno atteso sulla base del principio che in natura tutto va dappertutto, plausibile se le molecole chimiche in questione sono a largo spettro d’azione.
Va da sé che il trattamento nel frutteto coinvolge tutto l’ambiente circostante, comprese le zanzare, appunto.
Il Diflubenzuron e le popolazioni resistenti di zanzara comune
Il caso di cui trattiamo è stato affrontato in sinergia da CAA “G. Nicoli” e dal Laboratorio di Ecologia Evoluzionistica del Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università “La Sapienza” di Roma, in un recente articolo apparso sulla rivista Pest Management Science.
Diflubenzuron è un principio attivo largamente impiegato come larvicida contro le zanzare in ambito urbano.
Come succede, il suo uso continuo ha selezionato popolazioni resistenti di zanzara comune (Culex pipiens).
Resistenza dovuta a specifiche mutazioni puntiformi trasmissibili ereditariamente, rinvenute per la prima volta nel 2015, in Romagna.
Tali mutazioni sono adesso state trovate anche in campioni di Culex pipiens, risalenti agli anni 1980-1990. Anni in cui, il il Diflubenzuron, era ampiamente utilizzato in agricoltura ma non ancora nel controllo larvicida delle zanzare.
Ne è risultato che nei campioni raccolti prima dell’introduzione del Diflubenzuron nel controllo delle zanzare è stata trovata la mutazione resistente soltanto in quelli provenienti da aree rurali ma non in quelli raccolti in aree urbane e naturali limitrofe, indicando perciò che la pressione selettiva era derivata dalle pratiche agricole.
Con l’impiego del Diflubenzuron nel controllo delle zanzare, le mutazioni che conferiscono resistenza hanno avuto modo di espandersi a tutto il territorio.
Per chi volesse approfondire la ricerca consigliamo la lettura dell’articolo integrale.
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