Palinologia: studiare i pollini per comprendere il mondo
La palinologia è la scienza che si occupa dell’analisi di granuli pollinici e spore di felci oltre a sporomorfi di varia natura.
Queste microscopiche “particelle” prodotte dalle piante risultano infatti utilissime nella ricostruzione paleoambientale e nel tracciamento dei cambiamenti climatici.
Il primo esperto di palinologia fu il geologo svedese Lennart von Post considerato – insieme a Hyde e Williams – uno dei fondatori di questa affascinante scienza.
A cosa servono i pollini?
La palinologia permette la ricostruzione della storia della vegetazione e lo studio dei cambiamenti climatici delle ere passate.
Durante le stagioni della fioritura sia le spore che i pollini – dopo aver fluttuato in aria per un po’ – si depositano sulla superficie adempiendo al loro dovere naturale.
I pollini sono infatti fondamentali per la riproduzione sessuale delle piante, poiché trasportano il gamete maschile nei pressi di quello femminile.
Palinologia e cambiamenti climatici: un legame importante
Secondo i dati dell’OMS, l’allergia ai pollini si posiziona in vetta alla classifica delle malattie croniche attualmente più diffuse.
Nelle aree urbane inoltre – dove l’inquinamento atmosferico continua a produrre effettivi tutt’altro che positivi sulla salute umana – il fenomeno risulta essere ancora più evidente.
I cambiamenti climatici d’altronde – sia antropici che naturali – influiscono da sempre sulla presenza dei pollini nell’aria, condizionata dal mutamento della vegetazione e dalla conseguente evoluzione della biodiversità.
Il monitoraggio dell’aria è perciò fondamentale per valutare e prevedere eventuali picchi di concentrazione pollinica, fornendo informazioni sanitarie e sociali di inestimabile valore.
Il Laboratorio del CAA per l’analisi pollinica e archeobotanica
Nel 1999 il CAA ha promosso lo sviluppo di un nuovo settore di ricerca, responsabile della realizzazione di studi archeobotanici, aerobiologici e di analisi pollinica.
Ha quindi predisposto un laboratorio provvisto di tutta la strumentazione necessaria all’attuazione delle analisi di riferimento, oltre a una biblioteca dotata di articoli di carattere botanico e archeobotanico.
Troviamo anche due grandi magazzini sia per il deposito dei materiali archeobotanici prelevati sia per la conservazione in acqua di legni archeologici.
Il laboratorio è sempre aperto a visite e ad attività didattiche organizzate con le scuole e si rende disponibile alla collaborazione attraverso stage e tirocini formativi.
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