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Agricoltura integrata: come si comporta l’Emilia-Romagna?

L’agricoltura integrata è una forma di agricoltura sostenibile, volta a ridurre al minimo l’utilizzo di prodotti fitosanitari e fertilizzanti e il consumo di acqua ed energia, senza compromettere la qualità del prodotto.

L’obiettivo dell’agricoltura integrata è quello di considerare le esigenze di tutti i fattori coinvolti: dalla salute dell’ambiente e dei consumatori finali alle esigenze produttive ed economiche degli agricoltori.

Insieme all’agricoltura biologica è uno dei metodi di produzione sostenibile che la regione Emilia-Romagna incoraggia da oltre 30 anni.

agricoltura integrata

I vantaggi dell’agricoltura integrata 

Molti esperti considerano l’agricoltura integrata come il perfetto compromesso tra l’agricoltura tradizionale e l’agricoltura biologica. Ottimizzando le risorse e seguendo specifiche linee guida indicate dai disciplinari, è infatti in grado di produrre raccolti sani e conservare le risorse ambientali.

Per raggiungere questi obiettivi le applicazioni da seguire sono numerose: controllo della qualità del suolo, difesa delle coltivazioni, accertamenti costanti in merito a possibili malattie o insetti infestanti e in generale un’analisi continua dei terreni coinvolti.

Anche nella difesa delle colture, l’agricoltura integrata agisce nel modo più sostenibile e meno impattante possibile. Come abbiamo visto nei complessi casi della cimice asiatica e della Piralide del mais, l’agricoltura integrata coinvolge lotta biologica e tecniche agronomiche specifiche, con l’obiettivo immutato di ridurre l’impatto ambientale.

Disciplinari e Bollettini della Regione Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna l’agricoltura integrata è regolamentata da specifici disciplinari e supportata da bollettini di produzione integrata e biologica.

I bollettini rappresentano un grande sostegno per gli agricoltori che decidono di procedere per una via più sostenibile. Aggiornati costantemente con le indicazioni che emergono nel corso degli incontri tecnici di coordinamento, i bollettini espongono infatti i vincoli stabiliti dalla difesa integrata volontaria e gli ulteriori vincoli agronomici previsti dai disciplinari.

Pe dimostrare il suo incoraggiamento nei confronti di questa attività, la Regione mette inoltre a disposizione i dati relativi alle principali avversità e ai rilievi dei monitoraggi aereobiologici.

Questi dati delineano un importante supporto ai Bollettini, in quanto sono in grado di determinare o trattenere decisioni operative per la difesa delle colture.

Fonte: La Regione

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